La Canapa: antica risorsa per nuovi guadagni
Coltivare Canapa in Italia è lecito a partire dalla stagione agraria 1998
I “corsi e ricorsi storici “ valgono anche per l’agricoltura: nel 2014 si è riscontrata una ripresa massiccia della coltivazione della canapa in alcune regioni italiane.
- La coltivazione della canapa in Italia è radicata da millenni. Veniva utilizzata sin dall’antichità per produrre funi, tessere le vele delle navi e come alimento per il bestiame.
- Le regioni del Nord Italia e della Campania erano le aree a più alta densità di produzione. Agli inizi del secolo scorso, ben 45.000 ettari erano coltivati a canapa.
- Negli anni ’50 eravamo i secondi produttori di canapa al mondo, dopo l’URSS.
- Benché la coltivazione della canapa non sia mai stata vietata, complici lo sviluppo delle fibre sintetiche e leggi poco chiare volte a combattere la marijuana, la coltivazione si è arrestata.
- Oggi, grazie a normative europee e nazionali chiarificatici, e dall’incentivo di contributi europei, la coltivazione della canapa è vista come una nuova opportunità di reddito.
- Resta comunque un’alea di diffidenza da parte degli agricoltori a causa di arresti improvvisi e sequestri di coltivazioni eseguiti dalle forze dell’ordine in questi ultimi anni (tutti a causa della poca informazione delle forze dell’ordine)
Quali sono le normative vigenti e gli adempimenti da osservare?
Siamo ancora in attesa di una legge quadro che dia certezze. Al momento si fa riferimento alla circolare del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 1997, integrata della circolare nr. 1 dell’ 8 maggio 2002, oltre che ai regolamenti comunitari 953 del 2006 e 507 del 2008. (vedi allegato Assocanapa)
– La coltivazione deve essere inserita nella denuncia PAC.
– Deve essere seminata canapa di una cultivar compresa nell’elenco europeo delle varietà con tenore di THC inferiore allo 0,2%, certificata dal cartellino rilasciato dall’ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette).
– All’emergenza delle piante, si deve dare comunicazione alla più vicina stazione delle Forze dell’Ordine.
– Il quantitativo di seme impiegato non deve essere inferiore ai 35 kg per ettaro.
– L’agricoltore deve avere stipulato contratto di coltivazione con un primo trasformatore autorizzato.
– La resa in bacchetta secca ottenuta non deve essere inferiore ai 15 q.li per ettaro.
Cos’è la canapa industriale?
- La canapa è una pianta facente parte del genere “Cannabis“, della famiglia delle Cannabaceae.
- La specie più comune e utilizzata è la “Cannabis sativa“, famosa soprattutto per via del suo contenuto in THC, sostanza con effetti psicoattivi che si ottiene dalle infiorescenze essicate femminili.
- I cloni per coltivazione industriale, sono tutti di tipo “maschile” e non hanno infiorescenze.
Perchè Coltivarla?
Della Canapa vengono utilizzate tutte le parti della pianta. La tabella qui sotto elenca le trasformazioni più comuni
Dalla tabella si nota che carta, industria tessile ed edizia sono attualmente i settori più interessati allo sviluppo di questa coltura. Un aumento della produzione sarebbe assorbito agevolmente da questi settori, senza generare un “surplus” dell’offerta e il conseguente abbassamento dei prezzi.
I settori più in crescita sono due: Alimentare e Farmaceutico.
Fra gli alimenti, i semi (interi o sotto forma di farina e olio) si stanno ritagliando una fetta sempre più grande nella dieta mediterrana, ed è ormai facile acquistare pane, pizza o altri prodotti da forno o da tavola che contegono canapa.
Nel Farmaceutico, studi recenti dimostrano come la canapa abbia effetti straordinari sul nostro corpo: dalla prevenzione o aiuto nella cura delle malattie a maggiore impatto sociale nei paesi sviluppati come malattie cardiovascolari, diabete, artrite ed artrosi, cancro, malattie della pelle, malattie neurologiche, malattie di origine infiammatoria e autoimmuni in genere.
Periodo e Tecnica di semina
Dopo aver opportunamente preparato il terreno con una leggera aratura seguita da un’ erpicatura, si può provvedere a seminare. Nel Sud Italia il periodo va da Febbraio a Maggio. Si impiegano normali seminatrici da grano con distanze che variano da 20 a 50 cm in base alla destinazione del prodotto. La densità di semina è di 20-25 Kg/ha per le colture da seme; fino a 50 Kg/ha per le colture da fibra/biomassa. Il seme va posto ad una profondità di 1-1,5 cm e giungerà a germinazione nell’arco di 8-12 gg.
Tipologia del terreno
La Canapa si adatta ad ogni tipo di terreno. Tuttavia, preferisce terreni di medio impasto, sciolti e drenanti, con una profondità minima di 70 cm.
Diffusa in tutto il mondo, non teme temperature troppo calde o fredde e resiste alle gelate delle notti invernali.
Tipologia di raccolta
La Canapa può essere raccolta con gli stessi macchinari per le graminacee o per il fieno, a seconda del tipo di utilizzo che ne andrà fatto.
Conto Economico
I conti economici sono sempre un’astrazione e vanno poi verificati nelle realtà produttive, che sono molto diverse l’una dall’altra. I dati che abbiamo utilizzato sono derivati dalla conoscenza diretta di operatori del settore, italiani ed europei, e da numerose verifiche “sul campo”.
Costi riferiti ad 1 ettaro:
- Acquisto delle sementi (€ 5,50 + iva/Kg)
- Preparazione del terreno (aratura ed erpicatura)
- Concimatura (se necessaria)
- Semina
- Irrigazione d’emergenza (se necessaria)
- Raccolta
In linea di massima, l’investimento per avviare una coltivazione di 1 ettaro, può oscillare tra € 400/€ 600.
Ricavi
Oltre al contributo dell’UE sui seminativi, che varia da zona a zona e comunque da circa 100 a circa 450 euro per ha, la canapa produce mediamente 130 q.li di bacchetta secca per ha e sarà venduta all’attuale prezzo europeo di 15 euro/q franco impianto, per cui si realizzerà un ricavo medio lordo per ha di 1.950 euro.
Per i terreni meno fertili le produzioni si possono ridurre sensibilmente. (Dati pubblicati da Assocanapa)
Infatti, uno studio tecnico ha affermato che dalla produzione della canapa è possibile guadagnare, tolte le spese, circa 1400 euro ad ettaro.
Lo studio, inoltre, afferma che è sconsigliabile impiantare meno di un ettaro a canapa per via dell’ammortamento dei costi di lavorazione.